L’ultimo atto da presidente di Donatella Tesei mette al centro una delle priorità più dibattute in Umbria: la sanità. Con l’approvazione del riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2024 da parte del Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile), l’Umbria ottiene un finanziamento di circa 1,9 miliardi di euro. Una cifra importante che segna un incremento di 50 milioni rispetto al 2023.
Tesei ha espresso soddisfazione per questo risultato, sottolineando il lavoro svolto nel ruolo di presidente durante le fasi negoziali con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. “La carenza di risorse per il comparto non potrà essere una scusante”, ha affermato mettendo in evidenza come il riparto premi l’approccio strategico adottato dalla Giunta regionale.
Tesei, premialità e utilizzo consapevole delle risorse per la sanità in Umbria
In una nota diffusa dalla Regione Umbria sul discorso sanità, Tesei ha sottolineato l’importanza del riconoscimento economico ottenuto. “Ben 1,9 miliardi di euro saranno garantiti all’Umbria, circa 50 milioni di euro in più rispetto al 2023. La premialitá riconosciuta, sulla quale mi sono battuta in questi ultimi mesi, è un’ulteriore testimonianza dell’utilizzo consapevole e accurato delle risorse messo in campo dalla precedente Giunta regionale, in netta contrapposizione con il passato”, ha dichiarato.
I fondi saranno destinati a interventi strategici: il miglioramento delle strutture sanitarie, il potenziamento dei servizi di prevenzione e il rafforzamento dell’assistenza territoriale. Grande attenzione sarà poi rivolta all’innovazione, con l’obiettivo di adeguare il sistema sanitario regionale alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e diversificata.
Una sanità da potenziare: l’eredità politica e le sfide future
Donatella Tesei, ora consigliera regionale per la Lega, non ha nascosto le sue aspettative nei confronti del futuro governo regionale. “Con il nostro lavoro abbiamo posto le basi per garantire al comparto la necessaria copertura di risorse per poter sviluppare interventi di miglioramento e potenziamento dei servizi”, ha affermato. L’ormai ex presidente di Regione ha anche lanciato un monito ai suoi successori: “Mi auguro che il nuovo governo regionale sappia utilizzare al meglio i finanziamenti previsti e non disperda quanto di buono abbiamo realizzato“.
Le parole di Tesei non nascondono una certa tensione politica, legata alle promesse avanzate durante la recente campagna elettorale. Con l’arrivo della nuova Giunta Proietti, le sfide per la sanità umbra non saranno poche: dal garantire l’efficacia della spesa pubblica al mantenere un equilibrio tra ospedali centrali e servizi periferici, passando per l’implementazione delle tecnologie digitali e la gestione delle liste d’attesa.
La cifra stanziata per il 2024 rappresenta un risultato significativo per una regione che punta a consolidare un sistema sanitario capace di rispondere alle nuove esigenze della popolazione. Resta però cruciale la capacità di tradurre questi fondi in interventi tangibili. Tesei in questo senso ha sottolineato l’importanza dell’innovazione, vista come una leva strategica per migliorare non solo le strutture ma anche l’accessibilità e la qualità dei servizi offerti.
“Ci attendiamo ora la realizzazione di quanto promesso in campagna elettorale“, ha concluso. Lasciando trasparire un’attenzione vigile verso le scelte che il prossimo governo regionale sarà chiamato a compiere.
Tesei, la sanità in Umbria e il nodo delle risorse
Il riparto del Fondo Sanitario Nazionale e la premialità ottenuta rappresentano un punto di svolta per la gestione delle risorse sanitarie in Umbria. Il percorso verso una sanità regionale più efficiente e sostenibile resta comunque complesso. La sfida sarà infatti mantenere alta la qualità dei servizi e garantire una distribuzione equa delle risorse, soprattutto nelle aree meno servite.
Con quasi 2 miliardi di euro a disposizione l’Umbria ha ora l’opportunità di trasformare la sanità regionale in un modello realmente virtuoso. Riuscirci dipenderà dalla capacità del nuovo governo di capitalizzare quanto ottenuto finora e di affrontare con decisione le sfide emergenti, mantenendo l’attenzione su sostenibilità, innovazione e centralità del cittadino.