“Slowly – Le strade del gusto” è il nuovo progetto di Slow Food Umbria, nato per la valorizzazione dell’enogastronomia regionale attraverso itinerari, cammini ed esperienze progettati con le comunità residenti. Il progetto è stato presentato all’Oratorio del Crocifisso a Foligno.

Slowly non è solo una passeggiata in cui si mangia e nemmeno una mangiata mentre si cammina – afferma Monica Petronio, presidente regionale Slow Food -. Slowly è un progetto che si sviluppa insieme alle comunità locali. Le coinvolge e le rende protagoniste nel raccontarsi al visitatore o al turista. È come andare in giro con qualcuno del posto che ci racconta gli aneddoti, che ci fa vedere i migliori paesaggi, che ci porta dal produttore di qualità a fare spesa oppure dal ristorante più autentico ad ‘assaggiare il territorio’. È veramente un privilegio partecipare a Slowly”.

Il progetto prevede 8 Condotte Slow Food operanti sul territorio. 11 Presìdi umbri. 4 Comunità del cibo. Ben 14 i prodotti inseriti nel progetto dell’Arca del Gusto e, infine, un itinerario Slow Travel accreditato: la “Transameriatra Todi e Amelia.

“Slowly – Le strade del gusto” si muove sul territorio a impatto zero e ad alta sostenibilità

Attraverso uno storytelling territoriale, che vede protagonisti i produttori e che racconta l’incontro delle condotte, dei presìdi e delle Comunità Slow Food con alcuni itinerari da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo e comunque con mezzi ad alta sostenibilità, saranno valorizzate alcune aree della regione Umbria.

L’intento di Slowly: creare valore attraverso i percorsi esperienziali

Incentivare la conoscenza e la scoperta del territorio, mettendo a valore i princìpi del viaggio lento e responsabile, a contatto diretto con le comunità locali. Questo l’obiettivo di Slowly, che persegue questa finalità attraverso un approccio di tipo antropologico al viaggio e una mobilità dolce e sostenibile. Il risultato è quello di per far vivere al viaggiatore/turista un’esperienza memorabile e trasformativa.

Buono, pulito e giusto” sono i tre pilastri del progetto. Insieme ai concetti di viaggio lento, mobilità dolce e sostenibile, dal basso impatto ambientale e rispettoso del paesaggio. Per svelare i meccanismi di interconnessione tra i diversi ambiti e settori che influenzano la costruzione della cultura dei luoghi, inoltre, saranno narrate anche altre eccellenze del territorio: artigiani, associazioni per l’ambiente e per il sociale, centri culturali, punti di interesse storico, artistico e architettonico.

Slow food non opera da sola: ecco i partner del progetto Slowly e le fasi operative delle Strade del Gusto

Accanto a Slow food ci sono anche partner tematici per i vari ambiti che interessano il progetto. Il CAI Umbria, la FIE Umbria (Federazione Italiana escursionismo). E poi le varie associazioni promotrici dei cammini FIAB Umbria (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta). Ancora, Uncover Umbria (Cicloturismo e mountain bike) e FISE Umbria (Federazione Italiana Sport Equestri).

Il progetto prevede due fasi operative distinte ma tra loro collegate. La prima fase prevede la raccolta del materiale tramite le Condotte, i Presìdi, le Comunità di produttori Slow Food dell’Umbria e lo studio degli itinerari. In particolare, lo studio si basa sull’individuazione delle esperienze food, sul reportage fotografico, sulle pillole video, sulle interviste audio (podcast), sulla costruzione della narrazione testuale, sull’individuazione e la descrizione del percorso, sull’elaborazione traccia e sui consigli di viaggio. La seconda fase include la diffusione del materiale attraverso un evento “di restituzione” riservato alla comunità residente. Un convegno, con visione del materiale in anteprima e condivisione della narrazione. Quindi, l’animazione ed eventi dedicati al pubblico come ad esempio passeggiate, visite ai produttori e degustazioni a tema, mostre, escursioni, esperienze, mercati. Infine, dei press tour dedicati e ufficio stampa e siti web di tutte le realtà coinvolte.