Umbria cuore verde d’Italia eppure, nonostante gli ultimi dati appaiano incoraggianti, preoccupa il consumo di suolo. A lanciare l’allarme è Fabrizio Ricci, consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra. La nostra regione, secondo Ricci, sarebbe in netto ritardo sugli obiettivi per la sostenibilità, sia nazionali che europei. Meglio correre ai ripari e puntare all’azzeramento del consumo di suolo, recuperando in primis gli edifici inabitati.

Ricci: “Umbria ha una riserva di edifici da riqualificare”

Se vogliamo davvero essere cuore verde d’Italia, dobbiamo fermare al più presto il consumo di suolo e quindi la sua impermeabilizzazione – scrive Ricci in una nota -. Purtroppo, con un consumo di 2 ettari a settimana, certificato dall’ultimo rapporto Ispra, l’Umbria è ancora in forte ritardo rispetto agli obiettivi fissati nella Strategia regionale di sviluppo sostenibile, così come rispetto agli impegni assunti con l’Europa nel Pnrr“.

Il consigliere regionale fa quindi il punto sugli edifici che risultano inabitati e il cui recupero andrebbe incentivato per limitare il consumo di suolo. “La nostra regione – prosegue Ricci – ha una superficie di edifici non utilizzati di almeno 400 ettari e il dato (Istat 2012) andrebbe sicuramente aggiornato“.

La definisce “una riserva di urbanizzato enorme da recuperare e rigenerare. Un edificato abbandonato che peraltro, almeno in buona parte, è già servito da strade, fognature, acquedotti, rete elettrica ed energetica“.

Azzerare il consumo di suolo puntando alla rigenerazione, un obiettivo necessario

Per Ricci la soluzione è nel recupero degli edifici e nella rigenerazione urbana, anche attraverso l’incremento dell’edilizia residenziale pubblica. L’azzeramento del consumo di suolo in sintonia con i bisogni delle comunità, è “un obiettivo non solo necessario, ma raggiungibile e anche conveniente, visto che ogni ettaro impermeabilizzato costa alla comunità 100.000 euro all’anno secondo Ispra“.

Una pratica su cui l’Umbria potrebbe giocare d’anticipo. “Come Alleanza Verdi Sinistra – prosegue il consigliere regionale -, in piena sintonia con il resto della coalizione, lo abbiamo messo al centro del nostro programma, consapevoli che, in attesa di una legge nazionale sul consumo di suolo, la cui mancanza è ormai intollerabile, si dovrà intervenire sulla normativa regionale (legge 1/2015), introducendo il principio di ‘saldo zero’ per il consumo di suolo, come obiettivo fondamentale delle politiche urbanistiche dei Comuni, sensibilizzandoli ad eliminare le previsioni di espansione in favore dell’intervento sull’esistente, tramite formazione del personale e incentivi“.

Il consumo di suolo in Umbria: nel 2023 è del 5,26%

Recentemente a Roma, è stato fatto il punto sul consumo di suolo nel nostro Paese a cura del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. Nel 2023 in Italia il dato è pari al 7,16%, anche se in Umbria è nettamente inferiore attestandosi al 5,26%, in leggerissima flessione rispetto al 2022 quando era del 5,27%.

Se nel resto del Paese la situazione appare preoccupante, con il fenomeno che viaggia a ritmi di circa 20 ettari al giorno di superficie cementificata, nella nostra regione la situazione appare più sotto controllo. “In Umbria – si legge in una nota diffusa dall’Arpa regionale – è stata segnalata una “decisa” diminuzione del consumo di suolo per quanto riguarda l’incremento in ettari nello spazio temporale 2022-2023 rispetto al trend 2021-2022 nelle aree provinciali“. L’aumento più marcato di consumo di suolo si è registrato nel Comune di Perugia. Stabile invece la situazione nel resto della regione.

L’Umbria detiene inoltre uno splendido primato. Si tratta infatti della regione italiana dove il rapporto tra superficie territoriale e superficie boschiva è più alto, attestandosi al 49% sul totale del territorio. Negli ultimi 80 anni la superficie boschiva è andata incontro a un costante aumento. Un patrimonio comune, quello naturale, la cui salvaguardia è necessaria per garantire il benessere di tutta la popolazione e su cui è bene puntare per il benessere di tutti i cittadini.