L’Umbria si prepara a vivere la magia del Natale con eventi che trasformeranno ogni angolo in un mondo incantato. Da Gubbio, che accoglie il pubblico con l’attesissimo festival “Gubbio è… Natale”, a Luci sul Trasimeno, passando per la suggestiva Via dei Presepi di Spello, fino ad arrivare ai piccoli gioielli di Rasiglia e Trevi. Anche Pilonico Materno entra nel cuore della stagione natalizia, accendendo ufficialmente le luci del Natale con la prima edizione di “Natale al Borgo”. Questo evento, promosso dal circolo ricreativo del paese, ha l’obiettivo di far riscoprire il fascino di un territorio ricco di storia, far rivivere tradizioni autentiche e aprire le porte ai visitatori che desiderano immergersi nell’atmosfera unica del borgo.

Addentriamoci nel cuore di Pilonico Materno e scopriamo insieme le sorprese che questa prima edizione dell’evento ha in serbo per tutti coloro che vorranno immergersi nella magia del Natale.

La storia di Pilonico Materno

Prima di immergerci nel cuore di “Natale al Borgo”, permetteteci di offrire una breve panoramica storica su Pilonico Materno, un piccolo borgo che, per chi non è del territorio, potrebbe risultare sconosciuto ma che indubbiamente merita di essere scoperto.

Pilonico Materno è una suggestiva frazione del Comune di Perugia, situata a breve distanza dal comune di Marsciano, immersa nella verde valle del Nestore. Secondo la tradizione, il nome “Pilonico” deriverebbe dal dio etrusco Pilumno, una divinità venerata in antico tra i popoli del Centro Italia, che insieme a Picumno proteggeva le puerpere e i neonati contro le forze del dio Silvano.

Il borgo è menzionato sin dalla Riformanza del comune del 1262, che lo colloca nel Contado di porta Santa Susanna, dove si facevano riferimento alle due ville di Pilonici e Canpanis Bagnarie. Nel secolo successivo, Bagnaia e Pilonico erano ancora identificate come due comunità distinte, ma a partire dalla fine del XIV secolo, Bagnaia veniva considerata un “castrum” e sede di un vicario inviato da Perugia per amministrare il castello. Nel frattempo, Pilonico veniva qualificato come “villa Pilli”, parte di un distretto che comprendeva anche Sant’Andrea delle Fratte, S. Sisto, Calcinaia e Lacugnano, amministrato da un altro vicario.

Nel corso dei secoli, Pilonico e Bagnaia seguirono destini separati, ma vennero infine riuniti nelle mappe del catasto del 1727-30. Oggi, Pilonico Materno è un piccolo borgo di appena 4,2 km², con una popolazione che, secondo l’analisi Istat del 2011, conta circa 177 abitanti.

Scopriamo le sorprese della prima edizione di “Natale al Borgo”

L’attesissimo “Natale al Borgo” prenderà il via sabato 21 dicembre alle ore 15.30 con l’apertura degli stand, seguita alle 16 dall’arrivo di Babbo Natale a cavallo, in collaborazione con “Horseland”. Alle 16.30, in piazza, sarà inaugurata la Casa di Babbo Natale, dove i più piccoli potranno incontrare Santa Claus, consegnare le loro letterine e vivere un’esperienza magica. Per loro sono previsti anche laboratori creativi e la tradizionale “pesca” per grandi e piccini. All’interno della casa parrocchiale, sarà possibile ammirare il presepe artistico realizzato da Tiziano Presciuttini e Guido Renzetti Pagnotta, visibile fino al 6 gennaio. Inoltre, nei locali del circolo, verrà allestita l’esposizione Lego “Legoland”.

La manifestazione, che gode del patrocinio del Comune di Perugia, proseguirà anche domenica 22 dicembre con una serie di eventi. Alle 16, il paese si animerà con trampolieri, giocolieri, mangiafuoco e bolle di sapone. La mattina, alle 11.30, si terrà la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, il cui impianto risale al XIV secolo e che un tempo dipendeva dal monastero di San Pietro di Perugia. A pochi passi dal borgo, sulla strada che porta a Castiglione della Valle, si trova la chiesa della Madonna della Caina, una piccola cappella la cui storia è intrisa di fascino e devozione.

Si racconta che intorno all’anno 1000, durante una piena del torrente Caina, un bimbo in culla fu trascinato dalle acque, ma miracolosamente ritrovato illeso tra i rami di una quercia. La Madonna, che la madre aveva posto accanto alla culla, venne considerata miracolosa e, per questa ragione, la popolazione eresse un’edicola in suo onore, trasformandola nel 1555 in cappella.