Le Gole del Nera, un’autentica perla naturale nel cuore dell’Umbria, si trovano in provincia di Terni, tra Narni e Stifone, racchiuse tra il Monte Maggiore e il Monte Santa Rosa. Questo straordinario itinerario ciclopedonale, che segue il tracciato dell’antica ferrovia Orte-Roma, offre uno spettacolo indimenticabile, costeggiando le acque del fiume Nera. In questa zona, il fiume forma un’ansa che arricchisce l’acqua con minerali che le conferiscono incredibili tonalità di turchese e blu cobalto, creando una vista unica che culmina in una piscina naturale: la Mole di Narni. In questo articolo, vi accompagneremo alla scoperta della storia millenaria di queste gole, delle leggende che le avvolgono, delle caratteristiche geologiche che le rendono speciali e dei suggestivi percorsi turistici che permettono di immergersi completamente in questo angolo incantato della natura.

Un luogo che intreccia natura, storia e cultura in un’esperienza unica nel suo genere

Le Gole del Nera rappresentano un incantevole intreccio tra natura e storia, un percorso che affonda le sue radici in secoli di tradizione. Lungo il cammino, il visitatore può immergersi in importanti testimonianze archeologiche risalenti all’epoca romana, come il maestoso Ponte d’Augusto e i resti del porto fluviale e dei cantieri navali di Stifone, che raccontano della vitalità commerciale dell’area. Sulle pendici del Monte Santa Croce, si erge l’imponente abbazia benedettina di San Cassiano, fondata nel X secolo, che aggiunge un ulteriore strato di storia e spiritualità a questo paesaggio senza tempo.

Un aspetto particolarmente affascinante di questa regione è la sua capacità di ispirare arte: tra la fine del XVIII e gran parte del XIX secolo, il paesaggio delle Gole del Nera catturò l’attenzione di numerosi pittori europei. Grandi nomi come il francese Jean-Baptiste Camille Corot e l’inglese Joseph Mallord William Turner si recarono in questi luoghi per immortalare la bellezza selvaggia del ponte romano e dei dintorni. Nel corso dell’Ottocento, l’area tra Stifone e Montoro divenne anche un fulcro dell’innovazione industriale, grazie alla costruzione delle prime centrali idroelettriche, frutto del lavoro visionario dell’ingegnere Aldobrando Netti.

La leggenda di Nera e Velino: un amore eterno che trascende la materia, rivelando l’essenza più profonda e intima dell’anima

Tra le numerose varianti che raccontano l’antica e affascinante leggenda di Nera e Velino, la versione più strettamente legata alle Gole del Nera è quella tramandata da Francesco Angeloni, in una novella inedita del 1632. Come raccontato nel nostro articolo dedicato, la leggenda narra dell’amore tra Velino, un umile pastore, e Nera, una ninfa figlia del dio Appennino, i cui sentimenti erano ricambiati. Tuttavia, quando Giunone scoprì la loro relazione, scatenò la sua ira trasformando Nera in un fiume. Condannata a scorrere per la valle, Nera giunse fino al punto in cui aveva incontrato il suo amato.

Nel frattempo, Velino, disperato nella sua ricerca, venne a sapere della sua tragica trasformazione grazie a una Sibilla. Incapace di sopportare il dolore, si gettò da una rupe, e da quel momento nacque la spettacolare Cascata delle Marmore, che divenne il simbolo immortale del loro amore, un amore che sfida la morte, la separazione e il volere stesso delle divinità.

La ricchezza faunistica, la varietà della flora e le peculiarità ambientali di questa straordinaria oasi naturale

Le Gole del Nera, grazie alla loro prossimità all’oasi naturalistica di San Liberato, si configurano come un ecosistema di straordinaria ricchezza e varietà. La flora che caratterizza quest’area è tipica della macchia mediterranea, con boschi di leccio e orniello che si alternano a cespugli di bosso, formazioni di ginepro e rare varietà di orchidee selvatiche.

Quanto alla fauna, la varietà degli habitat, che spaziano dai boschi ombrosi alle zone umide, favorisce la presenza di numerose specie: dai colombacci ai tordi, dai merli alle rane verdi, passando per gallinelle d’acqua, barbagianni, istrici, porciglioni e usignoli di fiume. Ma ciò che rende quest’area ancora più affascinante è la popolazione di passero solitario, che trova rifugio e nutrimento sulle pareti rocciose che delimitano la gola, regalando uno spettacolo di rara bellezza e facendo di questo luogo un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura.

I sentieri immersi nella natura che si affacciano su questo incantevole angolo di Umbria

Grazie a un’opera di riqualificazione che ha valorizzato l’intero territorio, unita alla creazione della pista ciclopedonale inaugurata nel 2016, le Gole del Nera sono diventate una delle mete predilette per gli amanti del trekking e della natura. Lungo questo suggestivo itinerario, i visitatori possono scoprire numerose sorgenti naturali che arricchiscono il paesaggio e l’esperienza.

La Fonte Santa Rosa, che si trova lungo la riva destra del fiume Nera, a circa 2 km dall’inizio del percorso ciclopedonale, si inserisce in un contesto di grande fascino, tra le antiche gallerie della ex ferrovia. Continuando l’itinerario, si incontra la Fonte del Lecinetto, un’affascinante sorgente che emerge da una grotta sulla riva destra del fiume, circa 3,5 chilometri più avanti. Infine, nel pittoresco borgo di Stifone, la Fonte di Stifone stupisce per la sua singolare bellezza: l’acqua che sgorga dalle profondità del fiume, ricca di sali minerali, dona al paesaggio una particolare sfumatura di blu intenso, regalando uno spettacolo naturale che incanta chiunque si soffermi ad ammirarlo.