Il cementificio Colacem di Gubbio, una delle realtà industriali più importanti del territorio, ha annunciato una significativa riduzione del 50% delle proprie emissioni, rispondendo così alle preoccupazioni degli ambientalisti locali e confermando il proprio impegno verso un modello produttivo più sostenibile. Questo risultato rappresenta un passo importante nel percorso di decarbonizzazione intrapreso dall’azienda, che mira a ridurre drasticamente l’impatto ambientale delle sue attività, con particolare attenzione all’economia circolare e alla produzione di cementi a basso contenuto di carbonio.

Un elemento centrale nella strategia ambientale di Colacem è l’adozione di un modello di economia circolare, che prevede l’utilizzo di materiali di recupero provenienti da altre lavorazioni industriali. Attualmente, l’azienda utilizza loppe, ceneri, gesso chimico ed altri materiali riciclati per sostituire le materie prime naturali nel processo di produzione del cemento. Questo approccio non solo riduce l’estrazione di risorse naturali, ma contribuisce anche a una significativa diminuzione delle emissioni di CO2.

Il tasso di sostituzione dei materiali riciclati ha raggiunto il 6%, un dato destinato a crescere grazie all’implementazione di nuove tecnologie e all’ottimizzazione dei processi. Questa pratica, secondo Colacem, è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale e rappresenta una delle risposte più efficaci alle sfide globali della sostenibilità.

Colacem di Gubbio ha anche intrapreso la via dell’utilizzo di Combustibili Solidi Secondari

Colacem ha anche intrapreso la strada dell’utilizzo di Combustibili Solidi Secondari (CSS), derivati dalla parte residua secca non riciclabile della raccolta differenziata. Questa pratica consente di sostituire parzialmente i combustibili fossili importati, contribuendo ulteriormente alla riduzione delle emissioni di gas serra.

In Italia, il tasso di sostituzione calorica dei CSS è del 22%, un dato che, sebbene in crescita, è ancora distante dalla media europea, che supera il 57%. Colacem punta a colmare questo divario ispirandosi a paesi virtuosi come Germania e Austria, dove l’utilizzo dei CSS raggiunge percentuali comprese tra il 75% e l’80%. L’Unione Europea stessa promuove questa pratica come una delle migliori disponibili per accelerare la decarbonizzazione nel settore industriale.

Un altro aspetto fondamentale della strategia di Colacem è l’introduzione di cementi a minore contenuto di clinker, il componente principale del cemento tradizionale che richiede elevati consumi energetici e genera consistenti emissioni di CO2 durante la sua produzione. Attualmente, il 50% dei cementi venduti da Colacem è prodotto con una formula più sostenibile, garantendo comunque prestazioni chimico-fisiche e meccaniche di alto livello.

L’azienda ha anche ridotto di 90.000 tonnellate annue le emissioni di CO2

Grazie a questa innovazione, l’azienda ha ridotto le emissioni di CO2 di 90.000 tonnellate su base annua, un risultato che rappresenta un passo significativo verso la transizione ecologica e che dimostra come l’innovazione tecnologica possa coniugarsi con l’efficienza produttiva. Il trend, sottolinea Colacem, è in continuo miglioramento, con ulteriori riduzioni previste nei prossimi anni.

Se da un lato lo stabilimento Colacem di Gubbio sta ottenendo risultati tangibili con le tecnologie attualmente disponibili, dall’altro guarda al futuro con grande attenzione. Tra le soluzioni che l’azienda intende adottare figurano l’utilizzo dell’idrogeno verde e l’implementazione di sistemi di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS).

L’idrogeno verde, prodotto attraverso fonti rinnovabili, rappresenta una delle tecnologie più promettenti per ridurre l’impatto ambientale dei processi industriali. La sua applicazione nel settore cementiero potrebbe abbattere ulteriormente le emissioni, contribuendo in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico. Allo stesso modo, i sistemi CCS permetterebbero di catturare la CO2 emessa durante il processo produttivo, immagazzinandola in modo sicuro e prevenendo il suo rilascio nell’atmosfera.

La riduzione del 50% delle emissioni è anche una risposta diretta alle critiche mosse dagli ambientalisti, che da tempo chiedono un impegno concreto da parte di Colacem per limitare l’impatto ambientale del cementificio. L’azienda ha sottolineato come le sue scelte strategiche siano guidate non solo dal rispetto delle normative ambientali, ma anche dalla volontà di contribuire al benessere della comunità e alla tutela del territorio.

Fondamentale dialogare con le associazioni e con i cittadini

Colacem ribadisce che il dialogo con le associazioni e i cittadini è fondamentale per costruire un futuro sostenibile e che la trasparenza nelle sue operazioni rappresenta un valore imprescindibile. L’obiettivo dell’azienda è quello di continuare a investire in tecnologie innovative e pratiche sostenibili, dimostrando che il settore industriale può essere un alleato nella lotta al cambiamento climatico.

Il percorso intrapreso da Colacem può diventare un modello per l’intero settore cementiero, uno dei più energivori e impattanti a livello globale. La combinazione di economia circolare, innovazione tecnologica e uso di combustibili alternativi rappresenta una strategia efficace per ridurre le emissioni e affrontare le sfide della transizione ecologica.

L’impegno di Colacem dimostra che anche le industrie tradizionalmente considerate poco sostenibili possono intraprendere un percorso di cambiamento, contribuendo in modo significativo agli obiettivi di sostenibilità globale. Questo è particolarmente importante in un contesto come quello dell’Umbria, una regione che punta a coniugare sviluppo economico e tutela ambientale.

Attraverso l’adozione di pratiche innovative e l’investimento in tecnologie sostenibili, Colacem sta dimostrando che è possibile coniugare la competitività economica con la tutela dell’ambiente.