La comunità eugubina celebra una nuova tappa nella crescita dell’Aratorio Familiare, un progetto che unisce attenzione alle persone in condizioni di fragilità e valorizzazione della produzione agricola e zootecnica. Sabato scorso, è stato inaugurato un laboratorio per la trasformazione dei prodotti ortofrutticoli, sostenuto dalla Fondazione Perugia e dalla Diocesi di Gubbio attraverso i fondi 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana.

Questo nuovo laboratorio rappresenta un ulteriore tassello in un percorso iniziato nel 2011 con la fondazione dell’associazione di promozione sociale (Aps) Aratorio Familiare. Dopo l’apertura di una piccola macelleria per animali da cortile nel 2021, il progetto continua a espandersi, consolidandosi come un esempio di sinergia tra comunità, istituzioni e imprese locali.

La storia dell’Aratorio Familiare ha radici profonde nel tessuto sociale e spirituale di Gubbio. Nato undici anni fa come risposta alle esigenze delle persone in condizioni di vulnerabilità, l’Aratorio si è trasformato in un luogo dove l’inclusione sociale e la valorizzazione delle capacità individuali trovano spazio attraverso il lavoro e la condivisione.

L’Aratorio Familiare sarà un nuovo laboratorio che consentirà lavorazione dei prodotti ortofrutticoli

L’associazione ha progressivamente ampliato le sue attività, passando dalla semplice coltivazione della terra e allevamento degli animali, fino alla produzione alimentare. Questo nuovo laboratorio consentirà la lavorazione dei prodotti ortofrutticoli raccolti nei campi dell’Aratorio, trasformandoli in conserve, marmellate, sottoli e altre specialità locali.

Secondo il presidente dell’associazione, Luca Tittarelli, il laboratorio non è solo un’opportunità economica, ma anche un progetto che mette al centro le persone e le relazioni. Non siamo qui solo per produrre – ha dichiarato – ma per costruire legami, per valorizzare chi spesso si sente dimenticato o escluso”.

L’Aratorio Familiare è molto più di un’azienda agricola: è un luogo di accoglienza e speranza per le persone in difficoltà. Come sottolineato dal direttore della Caritas Diocesana, Luca Uccellani, questo progetto rappresenta “un segno profetico dell’attenzione preferenziale della comunità cristiana per i piccoli e i poveri”.

La sede dell’Aratorio ospita anche una struttura di prima accoglienza gestita dalla Caritas, confermando la sua missione di essere un punto di riferimento per chi ha più bisogno. In un contesto in cui l’individualismo spesso prevale, questa esperienza dimostra come la creatività del Popolo di Dio possa dare vita a iniziative capaci di trasformare vite e territori.

L’inaugurazione del laboratorio ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni locali e di partner strategici. Gli assessori del Comune di Gubbio, Lucia Rughi e Filippo Farneti, hanno espresso il loro sostegno al progetto, ribadendo l’impegno della nuova amministrazione comunale a collaborare per lo sviluppo dell’Aratorio Familiare.

Il Comune di Gubbio ha assicurato il proprio appoggio all’iniziativa

“Questo progetto – ha dichiarato Rughinon è solo un’opportunità per il territorio, ma anche un esempio di come la sinergia tra pubblico e privato possa creare valore per la comunità.”

Farneti ha aggiunto: “Sosterremo l’Aratorio con tutte le risorse e gli strumenti a nostra disposizione”.

Anche la Fondazione Perugia, rappresentata da Antonio Lanuti, ha confermato il suo impegno a supportare il progetto. Sin dai primi anni di vita dell’associazione, la Fondazione ha contribuito alla realizzazione delle sue iniziative, e ora rinnova il proprio sostegno per questa nuova fase di crescita.

Durante l’inaugurazione è intervenuto anche Giuliano Martinelli, titolare dell’azienda Giuliano Tartufi, che sta affiancando l’Aratorio Familiare nella fase di avvio del nuovo laboratorio. La collaborazione tra le due realtà rappresenta un esempio virtuoso di come il mondo imprenditoriale possa contribuire allo sviluppo sociale e territoriale.

“La nostra azienda crede fortemente in questo progetto – ha dichiarato Martinelli perché rappresenta un connubio perfetto tra tradizione, innovazione e solidarietà. Siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo”.

Attenzione particolare alla sostenibilità e alla qualità

Il nuovo laboratorio per la trasformazione dei prodotti ortofrutticoli è stato realizzato con un’attenzione particolare alla sostenibilità e alla qualità. Le attrezzature moderne e l’organizzazione degli spazi consentiranno all’Aratorio di valorizzare al meglio le risorse locali, producendo alimenti di alta qualità che raccontano la storia e l’identità del territorio eugubino.

Questo spazio rappresenta anche un’opportunità di formazione e inclusione lavorativa per le persone in difficoltà, che potranno acquisire competenze utili per il loro reinserimento nel mondo del lavoro.

L’Aratorio Familiare è un esempio concreto di economia solidale, in cui il profitto non è l’unico obiettivo, ma viene subordinato al benessere delle persone e della comunità. La parte produttiva, pur essendo centrale, è vissuta con uno spirito di servizio e con un’attenzione costante alle relazioni umane.

Questa filosofia si riflette in tutte le attività dell’associazione, che spaziano dalla coltivazione della terra e allevamento degli animali, fino alla produzione alimentare e all’organizzazione di eventi culturali e formativi. L’Aratorio non è solo un luogo di lavoro, ma anche un punto di incontro e di crescita personale.

Il successo dell’Aratorio Familiare è il risultato di una mobilitazione collettiva, che coinvolge volontari, istituzioni, aziende e cittadini. Questo progetto dimostra che, quando una comunità si unisce per un obiettivo comune, è possibile superare le difficoltà e costruire qualcosa di significativo.

La partecipazione all’inaugurazione di rappresentanti della Chiesa, delle istituzioni locali e del mondo imprenditoriale testimonia l’ampio sostegno di cui gode l’Aratorio. Questo spirito di collaborazione è uno dei fattori chiave per il successo del progetto e per la sua sostenibilità nel tempo.